Macaroons

Volete favorire?

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Comincerei raccontandovi dall’inizio cosa ho combinato questo pazzo we appena concluso.

Da tempo era stato fissato questo incontro con due care amiche E. e T. per cercare di riprodurre insieme la ricetta per i famosissimi dolcetti francesi, così sabato ci siamo messe all’opera. Distribuiti i grembiuli, ci siamo messe a pesare i vari ingredienti per i Macaroons…

25 gr di acqua, 75 gr di albume, 100 gr di zucchero semolato, 100 gr di farina di mandorle, 100 gr di zucchero a velo, colorante in polvere

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Abbiamo montato gli albumi a neve, colorato, fatto sciogliere in un pentolino lo zucchero semolato con l’acqua e dopo tre minuti di ebollizione, versato a filo nell’impasto; setacciato lo zucchero a velo e la farina di mandorle e mescolato il tutto con le fruste.

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Versato il composto in una sac a posche e creato i macaroons sull’apposito tappetino in silicone

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Abbiamo leggermente scrollato la teglia affinchè le eventuali bolle d’aria scomparissero e il composto si stendesse in maniera omogenea sul foglio, andando a riempire tutti i cerchietti.

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A questo punto abbiamo fatto riposare l’impasto per 30-40 minuti in modo che sulla superficie dei dolcetti si potesse formare una piccola pellicina che avrebbe contribuito a formare la crosticina in cottura.

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Forno già a temperatura, 150°, statico, per dodici minuti… questo diceva la ricetta. Ma noi abbiamo dovuto prolungare i tempi di cottura perchè i macaroons risultavano ancora parzialmente crudi. Quindi il consiglio è, controllateli e sfornateli solo quando con uno stuzzicadenti riuscirete ad alzare il biscottino dal tappetino. Questo vorrà dire che anche il fondo sarà cotto perfettamente.

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Ed eccoli alla fine… riempiti in parte con crema al burro e confettura di mirtilli e in parte con crema spalmabile alla nocciola!

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Ci siamo poi divertite a creare la “mise en place” ideale per un setting fotografico degno di nota e così in giardino abbiamo allestito una tavola imbandita.

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Oppure ecco l’idea per un cadeaux per i vostri ospiti al termine di una cena o di un bel pomeriggio passato insieme.

Ed ecco a voi le 3 cuoche…

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Brave, eh?!!   🙂

Disserzione su parole e fatti

Sto così. Ad interrogarmi se parole e fatti, davvero sono tanto distanti tra loro nella realtà. A volte non sembrerebbe, ho voglia di una torta così tanto che ci metto poco a trosformare l’ipotesi di prepararla in una realtà. E non mi fermo nemmeno davanti a qualche piccolo ostacolo, se mancano le uova corro a comprarle e via che si impasta. Tutto dipende dal desiderio di realizzare qualcosa con le proprie mani e dalla voglia di assaggiare com’è venuto il frutto del proprio lavoro. Tuttavia quando si parla di mettersi in gioco, la sonata cambia. Se poi si applica tutto questo nel campo dell’amicizia ad esempio, subentrano così tante varianti da uscire pazzi. Per me Amicizia è essere presente, è un fiorellino raccolto in un campo per B, è il tiramisù senza il cacao per E, è un pomeriggio di caldo, scatole e trasloco per E, è una serata di baby-sitting e chiacchiere con C, è una chat sempre aperta con E, è una scatola di latta colma di muffin per M&L, è un confronto di opinioni, è una serata tisana-divano-copertina, è il silenzio che vigila, è il pensiero che vola, è il prendersi cura di, è il tempo speso per, è sentirmi chiedere “come va?” e avvertire dall’altra parte il desiderio di volerlo sapere per davvero. E questa lista potrebbe davvero essere infinita. Quindi forse, la parola chiave è “desiderio”… vorrei avere un desiderio così forte in modo che l’agire diventi un’automatica conseguenza, un desiderio così forte che non mi faccia avvertire la fatica del percorso, un desiderio così forte da trascinarmi fino alla meta.
AMICIZIA

Una Santa Pasqua

Questa settimana è magica.. non di quella magia scoppiettante e impertinente, ma di quella magia che lascia a bocca aperta, che dona Gioia per la vita, che cambia il cuore.
Questa è la magia della S.Pasqua. Per me, che sono in cammino, che non mi sento mai abbastanza, che a volte stento a seguirLo.
Ho negli occhi ciascuno di voi: chi alle prese con scelte importanti, chi con una bella famiglia da crescere, chi con una croce sulle spalle, chi col ricordo di una persona cara, chi ha commesso un errore, chi fermo ad un bivio, chi con gli occhi lucidi, chi sta stringendo i denti, chi ha voglia di ricominciare, chi in perenne ricerca.. chi conosco da molto e chi da poco, chi vedo spesso, chi raramente e chi conosco ma non ho mai incontrato. A tutti Dio si dona gratuitamente, lo ricordo a me e a voi. Ancora non comprendo appieno cosa questo significhi, ma quel piccolo frammento che ho tra le mani di questa certezza, è la Gioia più grande che possiedo e che voglio condividere con voi.
Questa del giovedì Santo è per me la notte più misteriosa. Sento quelle parole, quelle preghiere, quei sussurri di Gesù sul monte degli ulivi.. per me. Voi non le avvertite?
Tendete l’orecchio e non potranno lasciarvi indifferenti. Nella notte più nera ed angosciante, già si scorge la magia della Resurrezione!
Vi stringo forte, uno per uno e vi ricordo nella preghiera nella veglia di questa sera.
Perchè la Sua preghiera, possa diventare anche nostra.
Perchè il Suo cuore, possa risorgere nel nostro.

Una Santa Pasqua

Preghiera dal gruppo adolescenti

M. ci ha proposto questa preghiera, ieri sera, quale conclusione dell’incontro per gli adolescenti.
Mi è piaciuta molto e voglio condividerla con voi.

Signore Gesù, ricordati che sei stato a Nazareth un adolescente,
un giovane, e poi un giovane operaio.
La tua vita allora si è svolta semplice e tranquilla tra i tuoi concittadini.
Oggi, Signore, per la maggioranza dei giovani la vita è più complicata.
La scuola è lunga. La scelta della professione è difficile. L’avvenire è incerto.
E soprattutto l’ambiente spesso è pesante, impuro, violento…
Signore, Ti prego per tutti i giovani del mondo.
Portano in sé tante ricchezze, tante speranze,
tanti desideri di una vita felice e utile.
Aiutali a sviluppare tutte queste loro risorse.
Non permettere che siano soffocate, sviate, calpestate.
Per questo ti chiedo di dare ai genitori un amore fedele e forte,
un senso vivo della responsabilità, una capacità di dialogo con i figli.
Ti chiedo di non lasciare questi giovani isolati e perduti:
manda loro degli amici e degli educatori numerosi, competenti, dedicati.
Trovino anche nella vita politica e sociale dei loro paesi gente che si preoccupi di loro
non per sfruttarli, ma per difenderli e servirli.
Manda loro degli evangelizzatori: possano incontrarti come loro Signore e Salvatore.
Trovino in Te il senso della loro vita, la forza di camminare nella verità,
la dolcezza del tuo Amore e di quello di tua Madre.
Preservali da ogni male e guidali sulla strada che conduce
alla pace su questa terra e alla Salvezza Eterna.
Amen.

Struscio all’uscio

Buondì,
il lunedì è sempre il lunedì, e tirare le fila della settimana oggi, dopo il nostro we da leonesse, mi risulta un pò difficile, ma ci proverò.
A gran richesta torna la rubrica “Ma che ce lo racconti a fare”. Titolo dello scritto di oggi è “Struscio all’uscio”, ma cominciamo dall’inizio.
Ore 20:30, sopraggiungo a casa M. dove vengo accolta da un vocio festante, donne alla tavolata in soggiorno, A. che scorazza qua e là, C. che culla in braccio A. e tutte le altre lanciate in un vorticoso ciacolare. E. indaffarata in cucina, tra pizze in forno, polpette e crocchette. Grazie!
La cenetta passa veloce, fra un resoconto e l’altro della giornata appena trascorsa, chi alle faccende domestiche, chi al parco, chi a spasso, chi al lavoro, chi a riposo.
Pian piano le mammine ci salutano, felici di aver trascorso un pò di tempo in spensieratezza.. ore 22:45. Ci guardiamo negli occhi. Il tempo per tirare la mezzanotte è ancora lungo e io ripenso alla giornata al Parco Sigurtà, alle discese e salite in bici e non, all’aria di primavera, al sole caldo e le guance mi bruciano un poco. Da lì ad immaginarmi nel letto è un attimo.. ma devo resistere, l’ho promesso alle mie amiche, ce la posso fare a reggere un altro pò.. non chiedo dunque alla E. in prestito il letto per dormire una mezzoretta, sarebbe la mia rovina.
Chiama la P. : “io sono pronta, dove si va?” E. : “Vieni qui da me, che devo ancora pensare a cosa mettermi”. Ahahahhahahaaaa!!! Penso sarà una luuuuuuuuuuuuuuuuuuunga notte!!
P. arriva. Manca all’appello solo E2.  E. :”Io la chiamo che faccio prima, così sentiamo come è messa”. Il telefono squilla per un pò. Dall’oltretomba una voce “Mi hai svegliato, sono già a letto”. COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!???!!!!! ahahahahahaha.. eccola: premio “sono vecchia dentro” assegnato. Mi spiace E2., ma sto giro è toccato a te, te lo sei meritato.
Nient, salutiamo tutte comunitariamente e la E. augura buonanotte. Ora, sfido ciascuna di voi a negare di aver desiderato anche solo per un attimo di essere al suo posto. Ok, vecchie dentro tutte. Aggiudicato. Ma mentendo a noi stesse, decidiamo di proseguire ugualmente la serata con stoico cinismo.
Dove andiamo, dove non andiamo, si parte: meta SECONDA CLASSE. Ci dividiamo nelle auto: io con E., E3. con B.,  P. in solitaria. Le 5 dell’ave maria.
Ci ritroviamo dopo una mezzoretta davanti al locale, coda per entrare. Ottimo! Dentro è un puttanaio.
Caldissimo, musica tunz tunz e impossibilità di movimento. c’è troppa gente qua. Scopriamo che il gruppo che suonerà nelle prossime due ore ancora deve arrivare, E. allora si denuda di canottiera in bagno, E3. e P. la scortano. Io e la B. ci guardiamo intorno: adocchiamo un tizio con una mutanda bianca in testa accanto ad amico con codino palestrato.. l’amico, non il codino.
Ci ritroviamo, dobbiamo aggirare l’isola bar per ritagliarci uno spazietto per noi, la cosa sembra impossibile. Il gruppo comincia a suonare.
Passiamo accanto al mutandato e la B. capta un suo commento alla band: “Mhmhm sì, questa è musica di santo domingo” ahahahha sì fessssss proprio! Passiamo oltre.
Strusci e palpate hanno la meglio, finchè ci piazziamo vicino alle porte della cucina, forse qui si respira un poco. Se se… ci credi tu?
Nient. Noi ci scateniamo. Perlomeno io. La B. si atteggia, dice che è l’ultimo trend. Ahahhaha…

Dieci minuti e andiamo a prendere da bere, due alla volta per mantenere la roccaforte. Ritorniamo. Ok, tutte abbiamo il nostro cocktail e perfino una piccola mensolina dove appoggiarlo mentre balliamo. Wow… troppa ricchezza. Continuiamo a ballare… la mia banda suona il rock… scivola scivola scivola scivola..  sei un mito…  escursus dagli anni 70 ai 90. Mah sì, nulla di chè, ma ballabili…. Se solo avessimo lo spazio. Cercasi spazio in più… introvabile.
Altri strusci, spintoni, pestate di piedi e gomitate. Cavolo.. belloffess!! Erano dettagli della mia giovinezza che avevo rimosso. eeeeeeeeeeccccomemai?
B., E3 e P. si barricano spalle al muro; a me ed E. non resta che il lavoro sporco, in prima linea in trincea. Siamo le più scatenate e agguerite. Volete la guerra??? e guerra sia! A gomitata rispondiamo con pestata, a spallata con urlata nell’orecchio della canzone di turno, a spintone con salto sul piede e via dicendo.
Non è bon ton, ma è spirito di sopravvivenza. Questo ci guadagna un piccolo spiraglio di aria respirabile.. finchè….
finchè non ci si fa accanto tizia che sventola ascelle al vento, una puzzaaaaa acre, maleodorante ci invade.
In apnea tiriamo su un sorso infinito di cocktail dalla cannuccia… “passerà” è il nostro mantra “passerà” .
Tizia si sposta più in là… mai avrei pensato di arrivare a ringraziare Dio per questo. Mai.
Ma siamo solo all’inizio. Subentrano ora una serie di personaggi X.
Primo: camicia a quadrettini blu azzurri, gilet di lana blu, jeans, baga, piccoletto, 35 anni?  che dite? su x giu… e questo si inchioda dietro di noi, inamovibile. Non si muove, Non balla, non canticchia le canzoni, non parla non nessuno, non beve. Semplicemente sta. ……………………….Sta sui XXX, pardon, scusate il francesismo.
Secondo: camicia azzurrina e jeans, alto ma nulla di che, ci da le spalle e… cosa fa? s’appoggia. Cosa??? Ma ci sei o ci fai? non è che se sei stanco ti appoggi sulle nostre schiene (mie e di E. a turno) pensando che ti sorreggiamo a gratis….. ma ci sei? spintoni e goioni anche per lui… e chheccacchio… gira alla larga.
Terzo: soprannominato l’amico della B.. La musica è alta e non ci si capisce se non strillandosi nelle orecchie vicendevolmente. ‘Sto qua, inguardabile e non aggiungo altro, attacca bottone con la B.. Io penso ” beh, sarà il suo collega – all’ingresso B. ci aveva infatti detto di avere intravisto un suo collega – ok.” Ad ogni modo parlotta con B., dice due cose a E. e se ne va.
Domando lumi. B. risponde: ” E che ne so chi è? mai visto prima. Ha attaccato bottone e chiesto brevi dettagli su tutte e cinque”. Io nel mentre mi strofinavo animatamente la fede e P. mi implorava di prestargliela. Non se ne parla. Chiedo a E. cosa gli ha detto il tizio e lei: “La tua amica mi ha detto che sei proprio una stronza” complimentoni, eh??? Vince il premio “AMR alias Approccio Meglio Riuscito”. Via via… ariaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Nulla, il tempo passa veloce, il gruppo finisce di suonare, sono le due passate… resistiamo a l tunz tunza ancora un pò.  Sono le 3 che usciamo dal locale.
saluti e baci, orecchie ronzanti, teporino agli occhi, lieve stordimento, freddino per la schiena. Ciao raga, ancora auguri! A tornare a casa, l’ho fatta a due all’ora.
Erano venti alle quattro che entravo nel letto. Mi sentivo giovvane fess proprio. dentro e fuori. La mattina seguente ancora di più. Sì Sì. Fess.

Ad ogni modo la prossima volta voglio un cubo!

p.s. Per chi non è di Brescia, “FESS” vuol dire “TANTO”  😉

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Queste sono le serate tra amiche che riscaldano il cuore! Era da tempo che non facevamo un tet a tet io e T. come ai vecchi tempi! E questa è stata l’occasione. Marito fuori per turno in croce rossa e noi, cenetta american style con burger&bacon , country chips, coke and muffin. Che bello godersi la vita! Abbiamo poi terminato sul divano con copertina, una bella tisana e Sanremo in tv come sottofondo… nessuna grande canzone, ma molte risate per tutto.

Vi lascio la ricettina del mio burger, semmai vi venga voglia di sperimentare.

Acquistate della carne macinata sceltissima, salatela, aggiungete dell’origano sbriciolato ( io ne avevo raccolto dal nostro giardino l’estate scorsa e l’ho fatto seccare, vi lascio immaginare il profumo!) un pizzico di peperoncino in polvere. Con dei coppapasta della misura dei panini ricavate un bell’hamburger, cuocete su piastra a fuoco vivo. Nel frattempo infornate le patate country e il pane tagliato a metà per renderlo bello caldo. Trasferitevi al tagliere e preparate delle fettine di pomodoro, delle foglie di insalata e delle fette di asiago. In un pentolino fate rosolare  dei dadini di pancetta, sfumate con del vino bianco e lasciate cuocere finche diventa croccante. A questo punto i nostri hamburger, che avremo avuto la premura di girare, saranno pronti. Adagiateci sopra le fettine di asiago a piastra già spenta. Basterà il calore residuo a farle sciogliere leggermente. E’ il momento dell’assemblaggio, io l’ho fatto così: fondo del pane, generoso strato di maionese, foglia di insalata, pomodoro leggermente salato, hamburger e asiago, pancetta a cascata e calotta del panino. Un bello stecco per infilzare tutto, è sempre l’ora di un tvb… pancia mia fatti capanna!

Vorrei

desiderio

C’è questo verbo declinato al condizionale, con cui tutti han da fare i conti prima o poi. Io son felice della mia vita, cerco di goderla al massimo stupendomi di ciò che mi riserva ogni giorno. Oggi, ad esempio, brilla un bel sole e son contenta di ciò, dopo settimane di pioggia ininterrotta. Basta poco. Ci son tuttavia dei vorrei che dipendono dalla nostra volontà, oppure no… devo ancora capirlo. Un vorrei, che proprio vorrei, è far da testimone ad un amico o a mio fratello quando sarà il momento. Mi piacerebbe tanto. Ci sono state occasioni passate in cui, a detta di molti, ci sono andata vicino, ma questo mio desiderio non è ancora mai stato realizzato. Mi piacerebbe tanto, troppo forse…  è per questo che nessuno mi ha mai scelta. Questo, non so perchè, in qualche modo mi fa sentire in difetto, inadeguata. Mi obbliga ad osservarmi con occhio esterno, a valutare il mio modo di offrirmi agli altri. Mi mette in crisi, perchè forse il modo in cui lo faccio è frainteso, il tempo e le energie che investo non ricambiate. In fin dei conti il giudizio degli altri non dovrebbe influenzarmi così, eppure mi piacerebbe tanto un giorno sentirmi dire: “Hey, ho scelto te”.. “fra tutti, io ho scelto te”! Do’ troppa importanza a quella che a parer di molti, e forse è così, è solo una firma? Io ci leggo dentro molto più di questo. Una promessa di accompagnamento per la vita, una dichiarazione d’affetto infinita, un sostegno che mai dovrebbe venir meno, un esserci incondizionatamente. E’ oltre le possibilità umane? A me, ribadisco, piacerebbe provare a mettermi in gioco per davvero e spero, prima o poi, il desiderio si realizzi!

Dublin 1-5 Jan 2014

Buongiorno e buon anno!!!

Noi abbiamo cominciato alla grande, con un bel viaggio energizzante alla scoperta di una nuova capitale europea: Dublino! Siamo partiti l’1 pomeriggio e rientrati il 5 mattina.. abbiamo trovato 4 giorni splendidi. Mentre qui in Italia pioveva a dirotto, a Dublino splendeva un bel sole che ci ha permesso di godere di queste giornate appieno.
Ogni tanto c’era un pò di vento fastidioso, ma l’intralcio era subito ripagato da un cielo nitido e spazzato da tutte le nuvole.
Incredibile sentire il verso dei gabbiani in città.. mi ha fatto una strana sensazione. Ma in effetti, essendo Dublino sul mare, questo non avrebbe dovuto meravigliarmi!
Mi aspettavo una città più metropolita e incasinata, invece ho piacevolmente trovato una cittadina colorata, sorniona e davvero fruibile.
Ne abbiamo fatta di strada a piedi, girando la città in lungo e in largo e, dopo il primo giorno, già riuscivamo ad orientarci senza cartina tra le mani.
Inutile aggiungere che alle tappe di visita più intellettuali (Trinity college, Cattedrale di San Patrizio, Christ church, Docklands, Il Castello, Penny bridge, ecc…)

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non son mancate anche quelle più turistiche (Storehouse Guinness, Temple bar, Grafton Street, parchi)

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e quelle prettamente gastronomiche (Boxty, Queen of tarts http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g186605-d1069255-Reviews-Queen_of_tarts-Dublin_County_Dublin.html, ecc…).

Menzione d’onore per il Peacock Greeen (Peacock Green 13 Lord Edward St Christchurch Dublin 2), accogliente e grazioso cafè che mi è rimasto nel cuore per la bontà dei sandwich, del muffin banana e cioccolato e dell’earl gray tea.. divino! Mi spiace solo non aver assaggiato il muffin white chocolate and raspberry… next time! http://www.yelp.com/biz/peacock-green-dublin

Peacock Green

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The house of tarts

Queen of tarts

Queen of tarts

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Siamo riusciti, l’ultimo giorno, ad effettuare una visita in treno a un villaggio di pescatori sul mare: Howth, dove abbiamo ammirato il porto, gustato dell’ottimo pesce fresco di giornata e goduto della vista panoramica.

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Inoltre non è mancato il momento shopping, con acquisti ai saldi.. che soddisfazione!

Ecco qua, tornati sani salvi e felici…
ci abbiamo messo due giorni interi a tornare a regime, fisico e psicologico.. giusto in tempo per il rientro al lavoro!